Moda e razzismo: la proposta dell’African Fashion Gate
African fashion gate è un’associazione no profit interculturale, nata con l’obbiettivo di favorire lo sviluppo sociale e culturale dell’Africa attraverso la moda e l’arte.
Il progetto “La Moda veste la Pace” è un importante iniziativa volta a rendere la moda un’occasione di dialogo tra Governi, Istituzioni e Aziende attraverso una serie di appuntamenti annuali tra Parigi, Dakar e Roma per sviluppare nuove economie e dare visibilità a modelle e modelli africani. Per Afg il mondo della moda non è lusso, passerelle, grandi stilisti e brand famosi ma pace, solidarietà, integrazione.
Durante il congresso tenuto a Monte di Procida, Nicola Paparusso segretario generale di Afg ha denunciato i frequenti atti di razzismo nei confronti di modelli/e con la pelle nera i cosiddetti “cigni neri” ormai dimenticati, e ha continuato il suo intervento: “Non dobbiamo più scansare il problema, dobbiamo affrontarlo. Accompagnando le modelle nere ai casting mi è capitato spesso di provare disagio. E se le uniche due che sono state prese a una fashion week erano modelle portate da me, è stato, credo, perché io ho avuto un atteggiamento molto deciso. Altrimenti forse nemmeno loro sarebbero state scelte”.
Una causa nobile come questa non poteva che trovare accordi di partnership importanti: Afg è infatti fortemente appoggiato dal Ministero della Cultura e della Comunicazione Senegalese ma anche da nomi di prestigio quali Bulgari e dall’Istituto Europeo del Design di Roma.
La mission alla base di questa collaborazione si può riassumere così: incentivare il turismo verso il territorio Africano, punto di riferimento delle nuove economie creative e sensibilizzare l’opinione pubblica e degli stakeholder del settore sui temi di uguaglianza e pari opportunità tenendo al centro di ogni progetto chi della moda è protagonista: le donne
Fonte foto: lamodavestelapage.org
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