Barbie The Icon, una multiforme Wonder Woman
Arrivata a Roma all’interno del Complesso Vittoriano il 15 aprile di quest’anno, dopo un clamoroso successo al Mudec di Milano, Barbara Millicent Robert. Chi sarebbe? Riduttivo è definirla una bambola, “Barbie. The Icon!”. Sempre più icona globale, dal suo primo debutto al New York International Toy Fair, esattamente il 9 marzo 1959, nel suo celebre costume da bagno zebrato bianco e nero, sfoggiando la sua famosa coda di cavallo e nonostante i suoi 56 anni, oggi come ieri è la bambola più famosa al mondo. La mostra curata da Massimiliano Capella, racconta l’intera vita di Barbie con tutte le sue trasformazioni per adeguarsi alla società e ai tempi. La mostra che si terrà fino al 30 ottobre si struttura in un percorso espositivo studiato per offrire diverse chiavi di lettura: per i bambini una serie di giochi interattivi per capire meglio la figura di Barbie e per i più grandi un salto nel passato ripercorrendo le diverse nature, le diverse vite e professioni, dall’essere ambasciatore Unicef all’astronauta sulla luna a pilota di Formula1. Sei sezioni che ripercorrono oltre un secolo di storia nelle quali Barbie racconta, nei diversi ruoli interpretati, l’intero percorso espositivo facendosi guida speciale per raccontare i momenti fondamentali della società, soprattutto le conquiste della donna nella sua evoluzione online collaboration tools. E lo fa vestendo i panni di 180 carriere professionali.
Nella prima sezione espositiva, che introduce la mostra, troviamo otto pezzi iconici per ogni decade, dal 1959 al 2016, dalla Teenager Fashion Model Doll fino ai nuovissimi modelli della Barbie Curvy, Tall, Petit, avvicinandosi così a modelli di donne più attuali e comuni. A seguire, una passerella dove Barbie è Icona di stile non solo per i fashion stylists della Mattel ma delle più grandi case di moda italiane e straniere, da Oscar de la Renta (1985) a Moschino (2015), passando per Versace, Fendi, Missoni, Dior e tante altre. Ancora, Barbie alla scoperta del mondo (The Dolls Of The World), pioniera della cultura dal 1964, promotrice degli usi e costumi comuni, e lontani.
Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che Barbie nasce tra Los Angeles e Hollywood, terra di sogni che tra gli anni quaranta e cinquanta ha prodotto le icone di seduzione più celebri proprio grazie al cinema, ed ecco che la mostra chiude con Barbie, la grande icona, che omaggia le grandi dive del ventesimo secolo, dalla modella londinese Twiggy (1967) alle icone più importanti del mondo del cinema, Grace Kelly, Marilyn Monroe, Audrey Hepburn. Un omaggio lo fa anche alle grandi regine, partendo dal lontano Egitto con Cleopatra, per poi passare in Inghilterra con la Regina Elizabeth I fino alla Duchessa Kate in compagnia del suo William segnando l’ennesimo confronto di Barbie con la contemporaneità.
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